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“Siamo tutti figli della coscienza di classe…

Expo apre alla coscienza di luogo, il territorio è sociale”

Aldo Bonomi

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Carissime WIP,

nei giorni scorsi si è tenuta a Varese la quinta edizione di  Glocal, festival del giornalismo locale e digitale e noi, ovviamente, non potevamo mancare. Incontri, workshop, confronti, barcamp dedicati alla cultura digitale, alla comunicazione e la mondo social, ma soprattutto un’occasione per interrogarsi sull’infomazione che riceviamo e che inviamo.

Un’importanza particolare è stata data a due temi che hanno fatto da fil rouge alla nostra settima edizione: Expo e (quindi) cibo. Giovedì 19 novembre, il festival è stato inaugurato dall’interessante panel “Da Expo non si torna indietro. Carta di Milano, innovazione e area metropolitana“. Purtroppo l’emergenza europea causata dagli attentati di Parigi, non ha consentito a Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia e al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, di essere presenti all’incontro, portando la voce della politica su un tema di così  scottante attualità.

Presente invece il sindaco di Varese Attilio Fontana che ha aperto i lavori, introducendo Marco Giovanelli, direttore di Varesenews e Massimiliano Tarantino, segretario generale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Menzione speciale per Aldo Bonomi che ha conquistato i presenti, con un intervento acuto e di grande ispirazione.

Grazie all’invito della nostra Woman In Power Expo Edition, Anna Prandoni ho partecipato al panel “Uffici stampa e comunicazione enogastronomica:  etica e marchette“. Compagni di banco Valeria Carbone, agenzia Savoirfair, e Lorenzo Brufagni, CEO di Competence, accompagnati nelle due ore di dibattito da Ezio Zigliani.

L’incontro, ospitato nella splendida cornice di Villa Panza, è stato  animato da un vivace dibattito in cui ci si è  confrontati sul rapporto tra uffici stampa, giornalisti, blogger e aziende. Cosa è etico e cosa no? Abbiamo provato a trovare il senso che lega figure con professionalità e aspettative diverse, a volte foriere di scontri, che condividono la quotidianità della comunicazione.

 

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 Laura Defendi